Caltanissetta. Come spesso accade in meteorologia, prevedere i fenomeni temporaleschi almeno 24 ore prima dell’evento è davvero molto complicato. Soprattutto per le zone interne della Sicilia, dove una serie di variabili come l’orografia del territorio, il vento, l’umidità e il calore rilasciato dal terreno, interagiscono dando vita ai famosi cumulonembi (il loro aspetto è sempre a forma di torri, con la parte superiore simile a cavolfiore).
Ieri, la parte interna della provincia di Caltanissetta è stata al centro di un’intensa attività temporalesca, che ha anche generato fenomeni grandigeni. La celle temporalesche hanno interessato in modo disomogeneo il capoluogo nisseno tanto che le stazioni ubicate nella parte più alta della città come quelle di via Piave e di via Rosso di San Secondo hanno registrato rispettivamente 1.5 mm e 0.0 mm. Scendendo verso sud, e precisamente in via La Pira, la quantità di acqua caduta è stata di 3.1 mm. La vicina stazione di via Trigona della Floresta (in linea d’aria è distante 500 metri rispetto agli strumenti meteo di via La Pira) ha fatto il bottino pieno con 8.8 mm, divenendo per un giorno, la zona più piovosa di Caltanissetta. Spostandoci in periferia, troviamo i 6.2 mm di Contrada Niscima e i 5.4 mm di Borgo Misteci.
In provincia, spiccano i 9.4 mm di San Cataldo, i 14.0 mm di Mazzarino e il solo mm di Riesi.
Il temporale di ieri, oltre ad essere molto localizzato, ha anche interrotto il periodo siccitoso che durava da 20 giorni. L’ultimo giorno di pioggia risale al 17 Aprile, quando delle precipitazioni di debole intensità interessarono quasi tutto il comprensorio nisseno.
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