In estate si parla di 55°C e di anticiclone Caronte (Piscopo etc…), in autunno-inverno vanno di moda le bombe d’acqua! Poi troviamo le previsioni a due-tre mesi di distanza.
Precisiamo che queste alte temperature in Italia ed in Europa non sono mai state raggiunte! A spiegare il concetto dei 55°C (che naturalmente, non è la temperatura dell’aria) è il capitano Paolo Sottocorona. In poco più di un minuto ascoltate con cura il suo prezioso intervento.
Caronte, Lucia, Ignazio, Piscopo etc… Ma allora a chi spetta battezzare le figure bariche in Europa? Questo compito è stato assunto ormai da decenni dal dipartimento di meteorologia dell’Università di Berlino e non spetta certamente ad un sito meteo qualsiasi.
Nel gergo meteorologico, le bombe d’acqua non esistono. Esistono i nubifragi!
Sarà un Agosto super caldo con picchi di 50°C. Tutto ciò viene pubblicato ad Aprile, se non addirittura a Gennaio. In meteorologia esistono le tendenze stagionali, ma non le previsioni. L’affidabilità di una previsione già oltre i 6-7 giorni diminuisce nettamente. Si parla del sistema caotico della meteorologia: pur conoscendo tutte le variabili del sistema meteo, è sufficiente un piccolo errore di misura nelle condizioni iniziali per condurre a previsioni errate. Per questa ragione è quasi impossibile effettuare previsioni meteo a lungo termine.
A differenza dei paesi più avanzati dove la meteorologia ha un ruolo di primissimo piano, in Italia questa importantissima scienza viene letteralmente ridicolizzata.
Ma di chi è la colpa?
Innanzitutto, di alcuni siti “meteo” che inventano di tutto con l’obiettivo primario di ottenere maggiori click e quindi maggiori profitti.
Al secondo posto, troviamo i giornalisti che, prendendo spunto dai pseudi siti meteo, ci inondano di informazioni sensazionalistiche abbassando, così, il livello della meteorologia.
E perchè no, anche noi abbiamo una percentuale di torto. Ricordatevi che possiamo manovrare l’informazione (e non cadiamo nell’errore di far il contrario) approfondendo gli argomenti e non credere al primo urlatore massmedatico.
Cari lettori, non vi chiediamo di far previsioni, ma quantomeno non facciamoci bombardare (chiaramente, non da bombe d’acqua!) dalle informazioni poco veritiere. Prendendo in prestito la citazione del prof. Dino Zardi dell’Università di Trento:
“La meteorologia è molto più di una scienza. E’ un investimento in cultura”.