A quanto pare, non sono bastati gli innumerevoli articoli pubblicati su www.meteocaltanissetta.it, i nostri interventi in prima pagina sul quotidiano “La Sicilia” (clicca qui):
– 12.12.2008 – “Un nubifragio così intenso non si era più verificato dall’8 Ottobre 1997”;
– 14.01.2009 – “Pioggia “gialla” dall’Africa. Violente precipitazioni (fino a 38 mm) e raffiche di vento”;
– 21.01.2009 – “Ieri 51 mm di pioggia, ma domani andrà peggio”;
Aggiungiamo anche i contatti con le varie emittenti televisive locali e le testate giornalistiche presenti su internet.
Purtroppo, non abbiamo riscontrato ed ottenuto nessuna posizione di ascolto da parte delle Organizzazioni ed Istituzioni competenti. Bastava davvero poco in termini di prevenzione per evitare quantomeno buona parte dei disastri verificati, ed invece la comunità nissena ha pagato pesantemente questa ondata di maltempo con la perdita di due giovani vite umane.
La colpa è di tutti e di nessuno, la natura ha giocato un brutto scherzo mettendo a dura prova la precaria resistenza di un’intera città.
Adesso è arrivato il momento di misurare gli effetti del maltempo, soprattutto dal punto di vista statistico.
E’ stato veramente un record per la città di Caltanissetta? La risposta è Si!
In questi ultimi tre giorni, lo staff che gestisce questo spazio di informazione meteorologica ha analizzato tutte le pluviometrie mensili delle stazioni meteo ubicate nel capoluogo nisseno, appartenenti sia alla rete idrografica della Regione Siciliana che alla rete di MeteoCaltanissetta.it
I dati presi in esame partono dal 1924 fino ai giorni nostri, un archivio importantissimo e fondamentale per tracciare un’attenta analisi dei vari trascorsi meteorologici di questi ultimi 86 anni.
Nel passato, la città di Caltanissetta ha conosciuto periodi ben più drammatici rispetto alla situazione attuale. Il record di pioggia caduta in un solo mese appartiene all’Ottobre del 1951 con 339.8 mm, mentre il mese in corso occupa il quarto posto assoluto con 267 mm.
Possiamo accertare che non si registrava un mese così piovoso da 51 anni, l’ultima imponente ondata di maltempo è datata Novembre 1958.
Ma il mese che sta per terminare ha pur sempre stabilito un record: si tratta del mese di Gennaio più piovoso dal 1924 ad oggi. Nei primi 31 giorni dell’anno non c’è mai stato un simile dato, il precedente primato risaliva al Gennaio 1973 quando la stazione dell’Ufficio Idrografico della Regione Siciliana accumulò 208.6 mm.
Le precipitazioni cadute in questi giorni si sono rivelate molto violente, con dei picchi massimi raggiunti tra la seconda e la terza decade del mese e tutti causati da perturbazioni di origine africana.
Rispetto alla media mensile di 73.6 mm (valore calcolato prendendo come riferimento gli ultimi 86 anni), i 267 mm di pioggia caduti tra il primo ed il 29 Gennaio 2009 hanno accumulato uno scarto del +263%.
Il dissesto idrogeologico del territorio non è stato causato solo dalle intense precipitazioni di Gennaio. Dati alla mano, l’eredità pluviometrica lasciata dall’ultimo mese del 2008 ha influito negativamente. L’intervallo di tempo compreso tra l’1 ed il 31 Dicembre 2008 ha prodotto 185.2 mm (la media di Dicembre è di 82 mm; scarto del +126%).
Tra Dicembre 2008 e Gennaio 2009 sono caduti complessivamente 452.2 mm (tutti raggruppati in 30 giorni di pioggia), vale a dire l’83% delle precipitazioni che solitamente cadono nell’arco dei 12 mesi.
Caltanissetta, situazione pluviometrica Dicembre ’08 e Gennaio ’09.
Una distribuzione piovosa fuori dalla normalità, con fenomeni sempre più estremi ed insistenti. Oltretutto dal punto di vista geologico, il territorio di Caltanissetta non è adatto a questo genere di precipitazioni così intense e prolungate nel tempo.
Per il futuro è inutile illudersi o creare allarmismi. In ambito meteorologico, non esistono previsioni a lunga gettata, basti pensare che l’affidabilità di un’analisi meteo superiore a quattro giorni è davvero molto bassa. Affermare se a Febbraio pioverà o meno è pressoché impossibile, solo i modelli fisico-matematici ed una buona dose di esperienza del clima locale ci aiuteranno a redigere delle previsioni comunque non superiori alle 80-90 ore.
Affidiamoci alla clemenza della natura, sperando di non subire mai più disastri come quelli che abbiamo vissuto ultimamente.
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